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Biorisanamento di acque di falda contaminate da solventi clorurati

Le acque sotterranee rappresentano circa il 99% di tutte le acque dolci sulla Terra. In Europa, si stima che circa il 10% delle acque di falda siano contaminate da composti organici clorurati come tetracloroetilene (PCE), tricloroetilene (TCE), dicloroetilene (DCE) e cloruro di vinile (CVM).

Vengono studiati i processi batterici di dealogenazione riduttiva e di mineralizzazione dei contaminanti sia direttamente presso siti contaminati sia mediante prove di laboratorio, finalizzate a ottimizzare la pianificazione di interventi di biorisanamento, a effettuare il monitoraggio in campo dei processi biologici e studiare l’ecologia delle comunità microbiche degli acquiferi contaminati e l’impatto degli interventi di bonifica sulla biodiversità funzionale dei microrganismi.

Vengono applicate tecniche molecolari di metagenomica e di quantificazione di biomarcatori funzionali specifici in Real Time quantitative PCR direttamente sulle matrici ambientali. Parallelamente, la biodegradazione dei contaminanti viene determinata mediante analisi gascromatografiche (GC-MS e GC-FID) e analisi isotopica del carbonio.